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C.AUM.A.
Centro di Meditazione e Guarigione Esoterica  

Solstizio d'Inverno

La parola “solstizio” viene dal latino solstitium, composto da Sol (il sole) 

e da un derivato di sistere (fermarsi). Il solstizio è quindi, fin dall’antichità, 

il momento in cui il sole “si ferma”. 

 

Nel giorno del solstizio d’inverno, infatti, il Sole, nel suo moto apparente rispetto alla Terra,

smette di scendere rispetto all’equatore celeste dando l’impressione di fermarsi. 

 

A partire da questo momento il moto apparente del Sole torna a cambiare con relativo allungamento delle giornate. È il momento che segna il passaggio dall’autunno all’inverno.

Con il Solstizio d’inverno si entra nel segno del Capricorno, ultimo segno di terra. È una terra che appare arida, spoglia, dura, fredda. 

 

È la terra invernale che non offre i suoi frutti, che non si abbellisce esteriormente perché tutte le sue energie sono rivolte all’interno per il lento processo di preparazione della natura al nuovo ciclo.

La morte apparente che vediamo all’esterno corrisponde al massimo momento spirituale, alla maggiore ingegnosità dell’uomo, libero dagli ordinari lavori stagionali. 

 

Rappresenta la spoliazione, la concentrazione verso una meta, ma anche la vetta della montagna e la profondità della grotta dove l’individuo, addestrando la volontà e controllando l’istinto, giunge al dominio di sé.

 

Con questa Cerimonia si intende vivere questo passaggio in sé stessi. Si incomincia meditando sulla “spoliazione”, analoga alla preparazione della terra prima della semina, che comporta la rinuncia del superfluo e del negativo, per tornare all’essenza.

 

Con questo processo si mette ordine nella propria vita, verificando l’ordine delle priorità e le energie che vi si dedicano. Per superfluo si intendono anche i “sospesi” nei rapporti interpersonali, nelle situazioni non chiarite, che si dovrebbero riportare allo stato di serenità.

 

L’acquietamento che ne segue è la condizione ideale di ricettività per le intuizioni, le idee e per far attecchire i propositi.

 

La meditazione prosegue appunto con la formulazione di un proposito, che sarà rappresentato dal seme che sarà posto nella terra perché, protetto, cresca fino a germogliare, sbocciando a primavera. 

Consideriamo la terra quindi come forza di volontà che generosamente e continuamente offre i suoi doni meravigliosi.